BARI – L’errore resta, quel pasticcio sui dati costato alla Puglia alcuni giorni più in zona «arancione» – insieme ad altre tre regioni – è un fatto incontestabile che paragona il caso a quello della Lombardia dove l'(ex) assessore Gallera è stato mandato via. Per ora c’è la buona notizia che la Puglia torna in zona gialla già da giovedì 11 febbraio: la comunicazione ufficiale è arrivata dopo una riunione straordinaria della cabina di regia di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità in cui sono stati rivisti i dati pugliesi sul contagio.
A chiedere il «downgrade» era stata la Regione dopo aver aggiornato i numeri sui posti letto di terapia intensiva liberi, inserendone 100 in più che hanno riportato al di sotto della soglia critica del 30% l’indice di occupazione di terapia intensiva, che sulla base dei dati trasmessi era al 37% (anzichè 28%) facendo così scattare l’aumento del livello di rischio da moderato a alto e lasciando così la Puglia in arancione.
In realtà si è trattato una di errore, per dirla chiaramente, a cui si è aggiunto anche il numero dei casi elevato, in parte spiegato dal mancato aggiornamento del database del numero dei guariti. Sul perchè di tale ulteriore «buco» informativo, nessuna saprebbe fornire spiegazioni: eppure conviviamo con il Covid ormai da un anno.
Il ministero della Salute ha quindi accolto la richiesta di correzioni inviate dall’assessorato alla Sanità e ha spostato la Puglia in zona gialla.
L’assessore alla Salute, Lopalco, per il quale il centrodestra ha chiesto le dimissioni accusandolo di incapacità e di aver provocato danni all’economia pugliese (nel mirino dell’opposizione anche Emiliano), spiega: «Si è trattato di una discussione molto tecnica. Abbiamo fatto capire al ministero che quei posti erano attivabili in qualsiasi momento. Quanto al trend, il ministero registrava un aumento dei casi del 2 per cento. Noi abbiamo invece fatto notare che quell’aumento settimanale non incideva sul trend mensile che invece è in discesa».
Il ritorno in zona gialla regala un vero e proprio un sospiro di sollievo per i ristoratori pugliesi e per gli operatori dei pubblici esercizi che potranno finalmente riaprire i locali. Ricordiamo che il coprifuoco in zona gialla resta tuttavia attivo: non si può uscire di casa tra le 22 e le 5 salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, con autocertificazione.
Dalle 5 alle 22, invece, è consentito muoversi liberamente all’interno dei confini regionali, senza autocertificazione. Nelle regioni zona gialla è consentito spostarsi tra i comuni all’interno della propria Regione o Provincia autonoma. È anche possibile recarsi in visita di parenti o amici, ma una sola volta al giorno, spostandosi verso un’abitazione privata della stessa Regione o Provincia autonoma, in massimo due persone oltre quelle conviventi nell’abitazione di destinazione. Minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi non sono conteggiate.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno